zuppa cicerchie

Zuppa di cicerchia, orzo e verza

La Cicerchia o pisello d’India, è un legume diffusamente coltivato in Asia, Africa orientale e limitatamente anche in Europa e in altre zone. È una coltura particolarmente importante in aree tendenti alla siccità e alla carestia, detta coltura di assicurazione poiché fornisce un buon raccolto quando le altre colture falliscono. 

È anche nota con i nomi di pisello d’erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, almorta, guija, pito, tito o alverjón (Spagna), chícharos (Portogallo), guaya (Etiopia) e khesari (India). Il consumo in Italia è limitato ad alcune aree del centro-sud ed è in costante declino. (Fonte: Wikipedia)

Si tratta di un legume amato ma anche disprezzato, simbolo di una cucina povera che, purtroppo, non è riuscita a conquistare il grande pubblico. Colpevole forse quell’acido che contiene, l’Odap, responsabile di alcune gravi malattie (laritismo o “neurolatirismo”). Col tempo, infatti, ci si accorse che mangiare cicerchie in abbondanza o per periodi troppo prolungati poteva provocare, appunto, disturbi neurologici. Fu così che in 50 anni, progressivamente, la cicerchia scomparve quasi del tutto dalle tavole degli Italiani.

Tuttavia, occorre ribadire che le percentuali di Odap sono limitate, e realmente pericolose solo se la dieta prevede solo la cicerchia (almeno 300 g al giorno e per diverse settimane consecutive) come appunto avveniva un tempo in condizioni di carestia

In ogni caso la leggera tossicità della cicerchia, per lo più, si può abbattere con alcuni accorgimenti. Come, ad esempio, un lungo ammollo in acqua tiepida e salata per almeno 24 ore. (Fonte: La Cucina Italiana)

Ma c’è anche chi sostiene che il segreto della longevità degli abitanti di Campodimele (Latina) stia proprio nella cicerchia, forse perché la cicerchia è sempre stato un sinonimo di carestia. Quando le altre coltivazioni fallivano, lei resisteva e diventava l’unica fonte di approvvigionamento per i contadini nelle annate peggiori

zuppa cicerchie

La proposta di oggi è, quindi, una zuppa di cicerchia ed orzo, leggermente piccante (ingrediente facoltativo).

Ingredienti (per 4 persone)

  • 200g di Cicerchie decorticate
  • 150g d’orzo perlato 
  • mezza cipolla
  • 1 gambo di sedano
  • 100g di verza
  • 1l di brodo vegetale
  • olio di oliva
  • sale
  • peperoncino 
zuppa cicerchie

Preparazione

Iniziamo con le Cicerchie: mettiamole a bagno per 24h, cambiando spesso l’acqua.

In un pentolino, con un filo d’olio, rosolate mezza cipolla tritata finemente, il sedano tagliato e la verza tritata. Aggiungete l’orzo e le cicerchie. Incorporate qualche mesto id brodo vegetale caldo. Salate e cuocete per un’ora circa.

Aggiungete del brodo vegetale ogni volta che la zuppa vi sembrerà asciutta.

A fine cottura, aggiungete del peperoncino in polvere e servite con un goccio di olio evo crudo.

Un’idea in piu: ti è avanzata la zuppa? Elimina un po di liquidi con l’aiuto di un mestolo. Aggiungi del sugo di pomodoro, del formaggio grattugiato e del formaggio a cubetti. Fai gratinare in forno a 180°C per 20 minuti. La cena è pronta! (Idea di Stella Bellomo).

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